La precisione è il punto di partenza
Ghiringhelli, protagonista globale delle macchine per rettifica senza centri, prosegue il suo cammino andando ad affrontare nuove sfide tecniche e commerciali, sostenendo le sfide del futuro all'insegna dell'innovazione e della soddisfazione del cliente.


Non capita tutti i giorni di poter fare una immersione totale nell'alta tecnologia, nella precisione e nella qualità costruttiva. Proprio per questo motivo il discorso si fa ancor più interessante.
Qui stiamo parlando di Ghiringhelli, una realtà capace di progredire con costanza fino a diventare punto di riferimento in una tecnologia tutt'altro che scontata o peggio, banale. Ci riferiamo alle rettifiche senza centri che ogni giorno portano il marchio Ghiringhelli da Luino in tutto il mondo.
Ma come si arriva a far vivere e crescere una realtà passando attraverso momenti delicatissimi della vita nazionale, crisi economiche e le infinite turbolenze che il mondo ci ha prospettato negli ultimi decenni? Ci vogliono, per dirla in modo semplice ma chiaro, capacità, orgoglio, passione e determinazione.
Proprio da queste considerazioni iniziamo la nostra intervista con Patrizia Ghiringhelli che della azienda che porta il suo cognome è oggi l'amministratore delegato insieme alla sorella Silvia.
Sig.ra Ghiringhelli per prima cosa direi di partire dalla fondazione dell'azienda da cui poi nasce e si sviluppa tutto il resto.
Come accade per molte realtà imprenditoriali italiane, il passaggio alla produzione di macchine è una conseguenza dovuta a necessità. Mio nonno e un socio diedero vita proprio qui a Luino ad una officina meccanica che si era specializzata in lavorazioni di precisione in conto terzi. Una officina che funzionava bene e che cresceva. Tanto che a un certo punto della sua storia si evidenziò la necessità di dotarsi di macchinari di livello qualitativo migliori di quelli presenti in azienda. Quindi il nonno andò in Germania a vedere cosa si poteva comprare e soprattutto con quali costi. Tornò per certi versi un po' deluso e per altri versi decisamente galvanizzato. Infatti, se da una parte la macchina che desiderava, visto l'impegno finanziario che richiedeva acquistarla, era impegnativa per una piccola attività artigianale, dall'altra maturò in lui l'idea che quella macchina poteva anche costruirsela da solo. Così nacque il primo prototipo di rettificatrice Ghiringhelli. Era esattamente come oggi una senza centri. Una macchina concettualmente semplice ma che in effetti richiede dei livelli di precisione estremamente elevati. La prima macchina che costruì per sé stesso e per la sua officina gli permise di conoscerla bene e di sperimentarla in tutte le attività per cui era stata progettata e realizzata. La migliorò costantemente e a un certo punto si rese conto che poteva venderla. Il mercato c'era ed era ricettivo.
Da qui quindi la decisione di spostare l'attività sulla produzione abbandonando il conto terzi?
Non fu una decisione così repentina. A dare la spinta finale fu la prima vendita realizzata all'estero nel 1948, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale quando i mercati si stavano riaprendo. Quella vendita diede la certezza che in quella direzione c'era un futuro interessante. Così con gradualità il nonno spostò il proprio centro di attività dal lavoro per altri, a quello di costruttore di macchine utensili. Oggi siamo un'azienda che produce solo rettificatrici senza centri e che opera in tutto il mondo esportando una percentuale del fatturato superiore all'80%.
Questo significa anche una grande capacità di customizzare il prodotto in funzione dei mercati e delle specifiche richieste della clientela
La scelta produttiva che abbiamo fatto e che si è radicata negli anni è sostanzialmente quella di offrire non semplici macchine, ma soluzioni produttive capaci di risolvere non una lavorazione specifica, ma garantire l'ideazione e la realizzazione di impianti in grado di semplificare la vita in azienda di chi li utilizza. Da qui la presenza in azienda di un reparto R&D particolarmente ben strutturato, anche perché nel nostro caso ogni macchina è diversa da quella che l'ha preceduta e da quella che la seguirà. Partiamo da un catalogo di modelli sui quali andiamo a costruire le soluzioni per i clienti. Così il nostro ufficio tecnico è estremamente flessibile e abituato a ragionare in funzione del risultato da garantire al cliente. Significa per essere concisi che per ogni impianto o ogni macchina tutto quello che sta attorno alla rettifica in senso stretto è costruito su misura del cliente. E comunque anche la parte di rettifica è spesso oggetto di adeguamenti alle necessità dell'utilizzatore. Le nostre macchine di conseguenza rientrano a tutti gli effetti nelle tematiche di produzione totalmente automatizzata.
Uno sforzo importante quindi sotto il profilo progettuale e di sviluppo prodotto.
È semplicemente quello che il mercato desidera e che noi vogliamo offrire. Per noi che dobbiamo confrontarci ogni giorno sui mercati di tutto il mondo, è indispensabile essere all'avanguardia. Se non lo fossimo non riusciremmo a competere. Da qui la customizzazione di ogni soluzione che proponiamo ai nostri utilizzatori. Si tratta di un lavoro importante che svolgiamo con gioia e successo. Nel tempo abbiamo sviluppato una elevata capacità di realizzare impianti che siano in grado di dialogare con i sistemi informatici aziendali dei nostri clienti. Questo ci ha permesso di essere al tempo stesso creatori e propositori della tecnologia più avanzata in tema di industria 4.0 e 5.0 e di tutto ciò che ne consegue. In una fase come questa di grandi cambiamenti tecnologici è fondamentale essere nel gruppo di testa e noi ci adoperiamo per esserci e restarci. Non è un aspetto scontato anzi. Per raggiungere gli obiettivi che ci proponiamo giorno dopo giorno, abbiamo creato una struttura molto coesa e molto abituata a lavorare in gruppo. Senza lo spirito di gruppo la strada da percorrere sarebbe davvero molto ripida.
Parliamo di formazione e di radicamento sul territorio, altri due aspetti da non sottovalutare.
Si tratta di due argomenti che sono al centro del nostro lavoro quotidiano. La formazione interna e quella realizzata in collaborazione con le scuole e le realtà del territorio. Ma non solo del territorio. Posso dire che abbiamo sviluppato collaborazioni, orami stabili, con scuole superiori e anche con università e con le associazioni di categoria. E abbiamo anche una attitudine ad ospitare studenti stranieri che vengono a fare tirocinio da noi per imparare a conoscere meglio un mondo che è decisamente affascinante. Per questo siamo inseriti in un progetto Erasmus che ci porta ogni anno ragazzi del nord Europa, tedeschi in particolare. Non c'è settimana in cui in Ghiringhelli non sia presenta qualche stagista operativo e non mancano poi gli studenti italiani che nei periodi previsti dai piani di studio vengono a conoscerci e ad approfondire le loro conoscenze tecniche attraverso l'alternanza scuola lavoro. C'è poi un'altra tipologia di formazione, fatta per i clienti che dovranno utilizzare le macchine una volta istallate. Anche qui abbiamo l'abitudine a formare gli operatori e a fare in modo che sappiano utilizzare la macchina che andremo a consegnare ancor prima che questa entri in produzione.
Infine, il territorio: per noi è fondamentale. Siamo nella nostra area un punto di aggregazione sia sotto il profilo occupazionale sia sotto quello delle opportunità di conoscenza. Teniamo molto al ruolo sociale dell'impresa, è fondamentale che l'azienda non sia isolata dalla realtà su cui insiste.
I giovani e il ruolo nel lavoro, quali le scelte di Ghiringhelli su queste tematiche?
Dai giovani dipende il nostro futuro e la capacità dell'azienda di innovare e di svilupparsi secondo linee di pensiero sempre più moderne. Questo è il motivo per cui da noi la presenza di giovani diplomati o laureati è in costante crescita. I giovani hanno grande voglia di crescere e di diventare protagonisti. Siamo sempre attentissimi a sostenere i giovani e il nostro territorio. Non è un caso se quest'anno a Luino abbiamo svolto il primo anno di corso in collaborazione con ITS Incom Academy e altre aziende della provincia di Varese, dedicato a nuovo progetto di apprendistato formativo per ragazzi e ragazze tra i 18 e i 25 anni. Il tema è più che mai attuale: Automazione e Robotica. Si tratta di un corso formativo di alto livello che si è svolto sia in aula sia direttamente in azienda vivendo in prima persona la formazione verso una professione con grandi possibilità future.
D'altra parte, la possibilità di inserire i giovani in reparti già strutturati permette a chi fa questo lavoro già da molti anni di farsi contaminare dalla freschezza e dal diverso approccio ai problemi senza però mettere da parte esperienze che risultano preziose in un lavoro così radicato come quello di costruttore di macchine. Mi riferisco a giovani ingegneri (maschi e femmine) che lavorano in progettazione, a sviluppatori di software che sono arrivati qui proprio per via dell'alternanza scuola lavoro. Per noi i giovani sono la strada più innovativa per trovare le chiavi di lettura del futuro.